Risale al 2017 il dettagliato report del Cnr presentato a maggio a opera dell’Istituto di fisiologia clinica di Pisa relativo ai dati raccolti da EPSAD e IPSAD. Nello studio appariva chiaro come ben il 42,8% della popolazione con un’età compresa tra i 15 e i 64 anni avesse, almeno una volta, scommesso su un evento di natura sportiva o partecipato a un gioco a premi.
Nel 2017 gli italiani che hanno effettuato almeno una giocata sono stati 17 milioni contro i 14 milioni del 2014: di questi, 1,4 si sono dedicati ai giochi presenti sulle piattaforme online.
Come viene percepito il rischio del gioco da parte degli italiani
C’è un’ambiguità di fondo nella percezione del mondo delle scommesse da parte degli appassionati. Una fetta importante pari al 39,1% è convinta che l’azzardo sia un mezzo per riuscire ad arricchirsi. Allo stesso modo, tra i soggetti più giovani trova seguito l’idea che alcuni giochi aleatori e basati totalmente sul caso, come il bingo, possano essere influenzati dall’eventuale abilità personale del giocatore: una percentuale, quest’ultima, che si attesta sul 16,7 dei ragazzi tra i 15 e 19 anni.
I gestori di casinò online e piattaforme di gambling in possesso della concessione AAMS sono tenuti ad adottare una lunga serie di iniziative volte a promuovere comportamenti responsabili nel gioco d’azzardo: grazie a tali misure è possibile affermare che oggi solo uno studente dieci non sa che il gioco è vietato ai minorenni. A tale proposito, le piattaforme online operano un controllo capillare sui loro utenti vietando agli under 18 di giocare d’azzardo. Per poter accedere ai siti è necessario registrarsi e aprire un conto gioco virtuale, operazioni impossibili se non si invia un documento d’identità valido che attesti la maggiore età. Un discorso differente va fatto per i luoghi pubblici come le ricevitorie o le tabaccherie, in cui solo un ragazzo su quattro avrebbe riscontrato delle difficoltà a scommettere.
La dipendenza dal gioco nel dettaglio
Un discorso a parte occorre fare per quei giocatori che sviluppano una dipendenza: assieme all’incremento relativo ai giochi di fortuna e alle scommesse, crescono anche i casi di ludopatia che, nel 2017, hanno interessato 400mila soggetti con un incremento del 2,4% rispetto ai valori del 2010 che si attestavano intorno ai 100mila.
Per il 14,9% dei giocatori incalliti il vizio del gioco tocca e supera i 200 euro, laddove i giocatori misurati rimangono sotto i 10 euro mensili e sfiorano raramente i 50.
L’espandersi del fenomeno della ludopatia è un problema che non deve essere sottovalutato, ma tende a interessare prevalentemente la popolazione adulta. Per quanto riguarda i più giovani è stato riscontrato un trend in calo nelle regioni del Centro e del Nord e un leggero incremento nel Sud Italia.
Il gioco d’azzardo tra Decreto Dignità e ludopatia
Se alcuni individui sviluppano una forte dipendenza dal gioco d’azzardo, per altri si tratta di un tranquillo e circoscritto svago che rappresenta un settore vivo dell’economia italiana, fonte di incassi per l’erario. Negli ultimi tempi il gioco d’azzardo è stato tra gli argomenti principali del dibattito politico e pubblico: l’opinione si è divisa tra chi vorrebbe rendere ancora più rigidi i severi divieti imposti dal Decreto Dignità e chi, invece, investe nel settore, come i gestori, gli impiegati del settore e le società sportive.
Le piattaforme online e la prevenzione ai disturbi da gioco
I giochi di fortuna e le scommesse sul web sono rigidamente controllate dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli o ex AAMS, volta a garantire che nessun minorenne possa accedere alle piattaforme online e, allo stesso tempo, a diffondere la cultura del gioco responsabile e legale fornendo una serie di strumenti che puntano all’autoregolamentazione.
Nel momento in cui ci si iscrive ai portali di betting e gambling viene richiesta l’impostazione di una cifra corrispondente al tetto massimo settimanale da spendere in giocate e pagamenti. L’utente ha anche la possibilità di stabilire un limite per singola puntata o quotidiano.
A queste funzioni di autolimitazione se ne affiancano delle altre: i giocatori possono autoescludersi dal gioco a tempo determinato o in via definitiva. Tale misura impedisce anche che siano creati conti giochi nuovi o che si utilizzino quelli di altri gestori.
All’interno dei portali certificati AAMS e dedicati alle scommesse e ai giochi sono sempre evidenziate accuratamente tutte le buone norme indispensabili per gestire in maniera coscienziosa il proprio account: viene suggerito di giocare sempre tenendo conto delle proprie finanze, ricordato che giocare equivale sempre a spendere e si raccomanda di non tentare di recuperare le perdite giocando ancora, nonché, ovviamente, di non trascurare gli impegni familiari e lavorativi.
Il Decreto Dignità e la prevenzione della ludopatia: tutte le misure
Se nel web il gioco online propone accorgimenti e garanzie volte a tutelare gli utenti, il sistema tradizionale delle ricevitorie e delle tabaccherie mostra diverse falle: per ovviarle, il Decreto Dignità ha introdotto una serie di misure che mirano a controllare le slot machine e gli altri apparati di gioco. Questi saranno dotati, a partire dal 1° gennaio 2020, di un sistema elettronico che accerti l’età del giocatore tramite la lettura della tessera sanitaria, come del resto avviene già da diversi anni per i distributori di articoli per i fumatori.