Ormai il telefono è il futuro: le applicazioni vengono utilizzate per gestire qualsiasi aspetto della nostra esistenza, dalla programmazione della giornata fino a complessi sistemi di automazione. Per fortuna, se da un lato corriamo il rischio di diventare troppo dipendenti da esse, dall’altro un loro utilizzo intelligente non può che portare benefici.
Uno di questi è senz’altro il risultato di un progetto di ricerca basato sulla possibilità di monitorare l’esposizione dei campi coltivati a rischio infezioni in tempo reale. Gli agricoltori avranno infatti a disposizione una app, frutto della collaborazione dell’Università della Pennsylvania e dell’Ipsp (Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante) del Cnr. Grazie a questa accurata ricerca sarà possibile usufruire di un modello previsionale in grado di capire in anticipo quando un terreno va incontro a delle infezioni, riuscendo ad agire tempestivamente. Inoltre Ecco allora che il CNR scende letteralmente in campo una App nata per contribuire alla lotta alle malattie che affliggono le coltivazioni cerealicole più comuni. Un’applicazione per smartphone darà agli agricoltori la possibilità di monitorare in tempo reale l’esposizione dei propri campi ad eventuali rischi.Al progetto di ricerca ha collaborato l’Istituto per la protezione sostenibile delle piante Ipsp) del CNR. La App si trova in corso di realizzazione da parte della statunitense ZedX.
Ogni anno le coltivazioni, soprattutto di cereali, vengono infestate da parassiti e batteri, con danni a volte incalcolabili per gli agricoltori. La App permetterà agli agricoltori di ricevere mappe personalizzate di rischio e protezioni a medio termine. si spera di contenere il problema il più possibile, se non addirittura risolverlo. Il funzionamento della app si basa sulla combinazione di dati meteorologici e di posizione geografica, abbinati al grado di crescita delle piante e alla presenza o meno di parassiti; c’è poi anche l’integrazione dei dati forniti da ogni singolo utente, gli agricoltori riceveranno inoltre informazioni sul grado di crescita delle piante e sull’eventuale presenza di parassiti. Al centro dello studio troviamo un’infezione particolare. Si tratta del nanismo giallo dell’orzo, una delle malattie virali dei cereali più diffuse nel mondo. così da personalizzare ogni situazione e trovare le soluzioni adatte alle singole esigenze. Uno dei principali oggetti di questo studio è l’infezione da nanismo giallo dell’orzo, la malattia che colpisce maggiormente i cereali in tutto il mondo, causando perdite enormi.
“La profonda conoscenza del virus, delle sue modalità di trasmissione e diffusione e la messa a punto di strategie standardizzate per combatterlo ci ha permesso di supportare l’ateneo americano nella realizzazione di uno strumento utile ai coltivatori per evidenziare la presenza di eventuali fattori di rischio e per affiancare le decisioni quotidiane, ad esempio relativamente alla semina o a come trattare le piante, in un dialogo continuo e immediato” – hanno sottolineato gli esperti.
L’obiettivo del progetto, condotto da Edwin Rajotte e Cristina Rosa dell’Università della Pennsylvania e finanziato dal Dipartimento per l’agricoltura degli Stati Uniti, è quello di realizzare un modello capace di prevedere lo sviluppo di infestazioni fatali per le coltivazioni, sulla base di parametri come temperatura, umidità dell’aria o del terreno.
La grande mole di dati e misure che Ipsp-CNR può mettere a disposizione ha permesso di estendere il modello previsionale anche alle infezioni virali e si è rivelata fondamentale per implementare e testare il sistema.
Gli studenti coinvolti nel progetto hanno svolto una serie di interviste a persone impiegate in campo agroalimentare, per comprendere il rapporto degli agricoltori italiani con le tecnologie informatiche e il loro utilizzo in ambito lavorativo. “L’operazione ha avuto anche interessanti risvolti culturali. Abbiamo riscontrato che gli agricoltori italiani sono piuttosto simili, per abitudini e stili di vita, ai colleghi americani, e contrariamente a quanto si può pensare fanno un ampio uso delle tecnologie web, in particolare per avere dati su previsioni meteo e andamento dei prezzi”.
La nuova App riuscirà a rendere l’agricoltura più sostenibile?
N.B. le interviste sono tratte integralmente dall’Ansa.