Trilussa (pseudonimo di Carlo Alberto Salustri), nacque a Roma nel 1871 e qui morì nel 1950. Divenne popolare in tutta Italia quale interprete dellla poesia dialettale romanesca attraverso numerose raccolte poetiche. Notevoli sono le sue argutissime favole, mezzo espressivo e si fece anche portavoce di un’avversione, attraverso le sue opere, al regime fascista.
Un albero in un bosco
chiamò gli uccelli e fece testamento:
– Lascio i fiori al mare,
lascio le foglie al vento,
i frutti al sole e poi
tutti i semi a voi.
A voi, poveri uccelli,
perché mi cantavate le canzoni
nella bella stagione.
E voglio che gli sterpi,
quando saranno secchi,
facciano il fuoco per i poverelli.
Però vi avviso che sul mio tronco
c’è un ramo che dev’essere ricordato
alla bontà degli uomini e di Dio.
Perché quel ramo, semplice e modesto,
fu forte e generoso: e lo provò
il giorno che sostenne un uomo onesto
quando ci si impiccò – .
Poesie al naturale: Il mare di Cinzia Salluzzo - Vivo al naturale
Novembre 4, 2014 @ 9:07 am
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