Finalmente ci siamo, è arrivato il momento più pazzo dell’anno: il Carnevale!
Tutta Italia è in festa da Venezia a Putignano, con il Carnevale più antico del mondo, Viareggio, Ivrea e tutte le altre città, sono pronte per far sfilare i carri allegorici, circondati da balli e maschere, per festeggiare il periodo che anticipa la Quaresima.
E anche Roma è pronta a tutto questo, con un Carnevale fatto di cortei, eventi equestri, dame e cavalieri, maschere, burattini e concerti, dedicando la sua manifestazione alla regina Cristina di Svezia, la donna che rinunciò al suo trono, per vivere liberamente la sua conversione al cattolicesimo, trasferendosi a Roma, e portando con se la sua grande personalità di donna di mondo, appassionata di arte e letteratura.
Il Carnevale di Roma, troppo a lungo tenuto nell’ombra, a partire dal 1870, torna a rievocare gli antichi fasti che lo caratterizzarono per ben cinque secoli.
Fin dal Quattrocento, la città si animava di maschere, ricevimenti, feste popolari, canti ed eventi a cui partecipavano insieme la nobiltà e il popolo, era un momento di sconvolgimento, anche se temporaneo, in cui tutto era “sotto sopra”, con gli ordini sociali completamente sovvertiti. Le maschere romane, anche se meno famose rispetto alle altre della tradizione italiana, coloravano le vie dei rioni, tra le quali si aggiravano uomini vestiti da Rugantino, Meo Patacca, Don Pasquale, Cassandrino e da Generale La Rocca. Tutta l’attenzione era puntata sugli eventi principali, “la corsa dei cavalli berberi” e la “Festa dei Moccoletti” durante la quale valeva il detto “a Carnevale ogni scherzo vale!”, considerati dai cronisti dei secoli passati, i momenti più spettacolari dei festeggiamenti.
La passeggiata di CamminArte, sabato 14 Febbraio, sarà dedicata al tema del Carnevale sullo scenario di Piazza del Popolo e del Tridente, luoghi che custodiscono una grande storia, e che ieri come oggi, sono il teatro di questa importante manifestazione. Un percorso tra architettura e storia, tradizioni e aneddoti sulla spettacolarizzazione della festa e l’inquietudine papale, per rivivere insieme i racconti dal Rinascimento fino ai giorni nostri.
di Cristina Filippi
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