Anche Julia Roberts, un bel giorno della sua vita..ha cominciato a praticare Yoga, con un bravo insegnante! Sono convinta che tra i primi insegnamenti c’è stata la comunicazione relativa al “come praticare Yoga”. Scrivo questo, perchè, da molte parti, oggi, si tende a dare per scontate tante importanti informazioni, soprattutto se si parla di una pratica, come lo Yoga. Ritengo invece, fondamentale, porsi nella condizione migliore, per riuscire a creare “dentro e fuori” quello spazio energetico che permette l’assimilazione della disciplina, al fine di trarne tutti i benefici. Queste alcune informazioni..per cominciare!
E’ consigliabile avere un’ ora ed un luogo determinati dedicati allo yoga. Tempo e spazio sono
le coordinate della relatività della nostra esistenza e vanno usati con piena coscienza in
qualsiasi pratica conoscitiva.
Il tempo.
Bisogna scegliere un’ ora precisa in cui dedicarsi allo yoga: un appuntamento che scandisca il ritmo della giornata. Gli insegnamenti dicono che l’ ora migliore è l’ amrit vela, cioè l’ ora d’ ambrosia, le ore prima dell’ alba. Ci sono diversi motivi per la scelta di questo orario non indifferente e ci riserviamo di chiarirli più avanti. Per ora è sufficiente sapere che come esiste un orario per destarsi, per coricarsi, per lavorare, mangiare, riposare, etc., così dobbiamo avere un tempo per la pratica, in cui nulla ci deve disturbare (telefono, visite, pensieri ). Si può iniziare la giornata facendo yoga, o la si può finire. Può anche essere una interruzione delle ore di lavoro…, purchè sia un appuntamento: una buona abitudine.
Lo spazio.
Come sediamo a tavola quando stiamo mangiando, o siamo nello studio o nel laboratorio quando lavoriamo, o siamo distesi su un materasso quando dormiamo, così anche quando facciamo yoga dobbiamo avere uno spazio idoneo. Può essere un angolo o il centro della stanza…i luoghi si caricano di energia e possono creare veri e propri spazi di più potente magnetismo. Il luogo deve essere pulito, piacevole alla vista, semplice e ordinato. L’ aria deve essere fresca. Si può accendere qualche candela, un incenso dal profumo leggero. Si possono disporre dei fiori o delle immagini che servono a creare un flusso positivo di pensieri. E’ bene sedersi su una pelle di pecora o su una spessa coperta di lana in modo da creare un isolamento dal suolo. L’orientamento est-ovest è classicamente consigliato.
La posizione.
Normalmente ci si siede in sukhasana o posizione facile (seduti per terra con le gambe incrociate in modo che il piede destro stia vicino all’ inguine sinistro ed il piede sinistro vicino all’ inguine destro). Ma anche posizioni più complesse, quali la padmasana (posizione del loto, o la siddhasana (posizione perfetta), possono essere utilizzate. Nello stesso modo, se per unaragione qualsiasi non vi è possibile sedervi per terra, potete scegliere una sedia che non sia troppo morbida e che vi permetta di tenere entrambe le piante dei piedi ben appoggiate sul suolo. Quel che più conta è che la schiena sia tenuta perfettamente diritta. Non deve essere né tesa né rigida, ma tranquillamente sostenuta lungo l’ asse gravitazionale.