“L’orso” di Jean-Jacques Annaud (1988)convinto animalista trae spunto dal romanzo “THE GRIZZLY KING” DI JAMES OLIVER CURWOOD. Belissimo questo film dal punto di vista degli animali,tutto è finto, anche il paesaggio, in questa favola di 30 miliardi e tutto sembra vero. ” come un disegno animato girato dal vivo. Struggente e ricattatorio, di una facile commozione e di una carineria smaccata. Ma vale la pena. (Telesette)Il mondo dei cacciatori visto dalla parte degli orsi. Un grande successo di Jean Jacques Annaud, condotto tuttavia con eccessivo realismo al punto da proporre sequenze non graditissime ad un pubblico infantile. (Teletutto)Un film che, al di là del virtuosismo e della bravura degli orsi, lascia la fastidiosa impressione di un documentario Disney senza Disney.
Trama
Youk, un vivace orsetto rimasto orfano, viene “adottato” da Kaar, un orso gigantesco, burbero e solitario, il quale diviene il suo protettore e maestro di vita, insegnandogli soprattutto come procurarsi il cibo. Nel frattempo Kaar viene a trovarsi in grave pericolo perchè due cacciatori, Tom e Bill, tentano di colpirlo ma per un errore di mira di Tom viene soltanto ferito alla zampa anteriore. Decisi ad ucciderlo, i cacciatori tornano con una muta di cani feroci che inutilmente attaccheranno l’orso. Questi poco tempo dopo sorprende Tom disarmato ma stranamente si limita solo a spaventarlo ruggendogli a fauci spalancate tutta la sua collera. Successivamente Tom ha la possibilità di incontrare nuovamente Kaar ma non gli spara e impedisce anche a Bill di usare il fucile rinunciando così alla preda. Frattanto Youk, assalito da un puma, si salva a stento grazie all’intervento di Kaar che mette in fuga il feroce animale. Ormai sicuri e tranquilli, Youk e Kaar, caduta la prima neve e trovata una comoda grotta, si preparano al letargo invernale.